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giovedì 8 dicembre 2011

Sovicille approvato Piano Strutturale

Non è un piano Strutturale E'un piano Industriale!
Venerdì 2 Dicembre 2011 è stato definitivamente approvato il Piano Strutturale del Comune di Sovicille.
Ci sono voluti due giorni pieni e molto movimentati per votare le oltre 100 osservazioni pervenute. Osservazioni presentate dai cittadini ma anche dalla Regione e dalla Provincia.
L'amministrazione Masi con questo Piano ha dato una svolta storica al territorio; questi sono i numeri tra il nuovo piano strutturale, il vecchio piano regolatore ancora da realizzare,il completamento urbanistico, le ristrutturazioni urbanistiche e cambio di destinazione d'uso agricolo:
10,8 ettari di residenziale e commerciale di vicinato. 14,36 ettari di direzionale e servizi. 11,58 ettari di turistico ricettivo, 57,10 ettari di produttivo. 9 ettari di commerciale piu 16.250 mc per la Coop di Rosia.
Questi numeri cozzano molto con le descrizioni che Masi fa sulla stampa a proposito della filosofia del suo piano e cioè "ruralità e innovazione", leggendo bene si notano i veri settori d'interesse: Polo regionale biotecnologico farmaceutico di Bellaria: Bayer e Novartis (24 nuovi ettari con lo sconfinamento verso Rosia di circa 6 ettari!) la Cras, Il Golf di Bagnaia, la Coop. Vengono inoltre reinserite edificazioni non presenti al momento dell'adozione del Piano e cioè 2.400 mq. di edificazioni a Tegoia e 2.000 mq. ad Ancaiano.
 La valorizzazione paesaggistica con questi piani scompare!
Si arriva all'approvazione di questo Piano dopo 4 anni e dopo "Atti integrativi al Piano Strutturale" adottati nel 2010, atti che rispondevano in via privilegiata alle richieste delle multinazionali, dei quali Rifondazione Comunista chiedeva fossero sottoposti a Valutazione Ambientale Strategica.
Sempre su richiesta delle aziende vengono modificate le salvaguardie sui reticoli dei fossi, che permetteranno di non rispettare l'attuale struttura idraulica.
Inoltre sempre su richiesta di tali aziende si inseriscono le attività artigianali nella zona di Bellaria e l'aggiunta del concetto che in quell'area possono insediarsi imprese  non collegate alle attività presenti (farmaceutiche e ricerca). Questo punto che sembra minore ha invece una rilevanza strategica in quanto va a modificare quel comparto, dando la possibilità alle imprese presenti di poter vendere (in caso dovessero abbandonare l'area) per una qualsiasi attività. Eppure l'area industriale di Bellaria è sempre stata considerata una  eccezione non ampliabile, sia per la sua collocazione in una zona ad alto pregio paesaggistico sia per la vulnerabilità della risorsa idrica, da utilizzare quindi solo per quelle aziende che da tempo vi operano e assicurano un consistente apporto occupazionale nel settore farmacologico.
Rifondazione chiedeva che non si creasse quindi una terza area industriale mista che comprendesse attività commerciali e artigianali tanto più scollegate con le attività presenti nel luogo.
Vengono infine tolte le clausole  importanti che davano un potere di decisionalità all'amministrazione e cioè: che gli interventi di ristrutturazione e nuova edificazione dovevano essere valutati "solo" sulla base di specifici programmi di investimento aziendali  "concordati e convenzionati con l'amministrazione comunale".  Infine è stata respinta la nostra osservazione che chiedeva il recepimento del divieto di insediare attività insalubri in Pian dei Mori. Contro questa proposta ha votato compatta tutta la maggioranza PD, rinviando chissà a quando l'esclusione.
Una buona notizia è che all'interno del campo Golf  di Borgo La Bagnaia potranno essere realizzate solo strutture alberghiere, quindi non vendibili separatamente. Pur essendo una nostra richiesta essa è stata recepita solo perché si è mossa la Regione e di questo la ringraziamo.
Inoltre con l'accordo di tutti si è deciso di togliere dalla programmazione l'albergo in Pian dei Mori pari a 3000 mq. ed è stato inserito il Consorzio Agrario nella carta delle Vulnerabilità Integrata, richiesta fatta attraverso la nostra Osservazione e dichiarata "non pertinente".
Rifondazione Comunista ha votato convintamente contro questo Piano che  ha visto accolto quasi niente di quello richiesto.

Chiede che a partire da oggi si faccia una puntuale verifica dell'edificato vuoto e/o invenduto del Comune, affinché alla stesura del Regolamento Urbanistico siano chiari i bisogni del territorio anche in considerazione delle nuove edificazioni di Siena che sembrano ugualmente "esuberanti" rispetto ai bisogni dell'area SMAS.

Riteniamo indegno che si consumi ancora suolo per case che rimarranno vuote e per capannoni inutilizzati per anni, come sta già succedendo.
Non  si può da una parte ricercare la valorizzazione della ruralità del territorio e la filiera corta (anche attraverso convegni pregevoli) e dall'altra enfatizzare l'industrializzazione come si fosse nel dopoguerra, altrimenti non è programmazione ma schizofrenia.

Cordialmente


Casole Nostra
www.casolenostra.org

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