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giovedì 18 luglio 2013

I vertici delle Ferrovie rinviati a giudizio per la strage di Viareggio

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 18 luglio 2013

Moretti rinviato a giudizio per la strage di Viareggio, i vertici delle FS e delle ditte costruttrici dei tunnel TAV sempre indagati, Riccardo Antonini sempre licenziato mentre si annuncia la ripresa dei lavori nei cantieri fiorentini.

Moretti, amministratore delegato di FS, rinviato a giudizio per la strage di Viareggio: sempre in sella.
Maria Rita Lorenzetti, presidente Italferr indagata per associazione a delinquere per il sottoattraversamento di Firenze: sempre in sella.
Riccardo Antonini, tecnico delle FS resosi disponibile come tecnico di parte dei familiari delle vittime di Viareggio: licenziato.
Questa è la situazione ad oggi, poco prima che inizino i lavori nei cantieri TAV di Firenze. Un quadro politico e morale piuttosto pesante per i vertici delle Ferrovie e per le forze politiche che sostengono l'opera, senza dimenticare che anche i dirigenti delle ditte che dovrebbero realizzare l'opera sono tutti indagati.
Ma i soldi che arriverebbero con il sottoattraversamento sono "un'occasione che Firenze non può perdere". I soldi, questo pare il vero unico problema.
In questo momento quello che stride violentemente è la distanza tra chi è ai vertici del potere, sempre saldamente in sella e ossequiato da tutti i politici, in particolare quelli toscani, e chi nel suo piccolo cerca di essere a disposizione degli ultimi, come Riccardo Antonini che da esperto ferroviario si è messo a disposizione dei familiari delle vittime della strage del 29 giugno 2009; "incompatibile" è stato definito il suo ruolo di tecnico di parte con quello di dipendente delle FS.
Un altro caso, sempre nelle ferrovie, fa notare la doppia misura che vige in piazza della Croce Rossa: Andrea Bucari, un ferroviere di Terni è stato sospeso dal servizio senza stipendio nel 2011 perché indagato in questioni estranee al suo lavoro; la motivazione del provvedimento è stata perché sarebbe "venuto meno il rapporto fiduciario". Il Comitato NO TUNNEL TAV si chiede, sempre in attesa che la magistratura finisca il suo corso, come sia possibile che il rapporto fiduciario non sia intaccato in chi è accusato di reati che con l'esercizio del proprio lavoro in ferrovia hanno molto a che fare, come nel caso di Moretti e della Lorenzetti.
Il Comitato si chiede infine come sia possibile, in questo scenario vergognoso, auspicare la riapertura dei cantieri TAV di Firenze come se nulla fosse successo. Il silenzio imbarazzato, finora, dai palazzi del potere fiorentino sono ulteriore conferma del disastro politico in cui versa la città.
L'unica cosa positiva in tutta questa vicenda è che forse, a Viareggio, qualche passo verso una vera giustizia è stato fatto.

Comitato NO TUNNEL TAV
338 3092948
 

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