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giovedì 18 luglio 2013

Terza corsia Firenze Mare

La Regione Toscana da il via libera ad una delle opere pubbliche  più assurde: la terza corsia sull'A11, il contrario di una moderna mobilità pensando al 2025/2030.
  
  Con la conferma di dare il via libera alla terza corsia sull'A11, il  governo della Regione Toscana (insieme al governo Pd/Pdl/Monti) ha  deciso di sprecare alcuni miliardi di euro per una delle opere più  assurde:
  - sarà un'ulteriore cementificazione di un'area che - da Firenze a  Pistoia -  attraversata da 4 strade provinciali che corrono in  parallelo (a nord e a sud) all'autostrada A11 in un rettangolo di  territorio di circa 3 km di larghezza;
  - andrà a beneficio di poche grandi imprese, con pochissimi benefici  per le economie locali e quando (nel 2025?) sarà arrivata a Lucca  non servire più a niente, perché l'aumento dei carburanti (e una  crisi economica che non consente di vedere all'orizzonte nessun  rilancio dello sviluppo quantitativo) provocherà una riduzione del  trasporto su gomma delle persone e delle merci.
  - provocherà lo spreco di diversi miliardi di euro (850 milioni solo  per arrivare a Montecatini, ma con le revisioni dei prezzi  probabilmente non basteranno neanche per arrivare a Pistoia), che  potrebbero avere destinazioni mille volte più utili a partire dalla  modernizzazione della ferrovia da Pistoia verso Lucca, Pisa, Livorno  indispensabile per una moderna metropolitana di superficie (in  un'area dove risiedono più di 2 milioni di abitanti e decine di  migliaia di imprese).
  
  La frase che più mi indigna è che la terza corsia sarà una  boccata di ossigeno per la Teconomia e un miglioramento e  modernizzazione delle infrastrutture esistenti, con grande  attenzione alla riduzione dell'impatto ambientale. Abbiamo anche  chiesto al Ministero la riduzione del limite di velocità a 100 km orari nei tratti di autostrada che attraversano Firenze, Sesto  Fiorentino, Campi Bisenzio, Prato e Pistoia: in realtà, anche  come conseguenza di scelte di opere assurde come la terza corsia  sull'A11 (e il sottoattraversamento Tav a Firenze) continueranno a  mancare le risorse finanziarie pubbliche per opere davvero  necessarie, aumenterà l'inquinamento dell'aria e mi sembra  difficile che nel 2025 qualcuno potrà dire che Lei ha contribuito a  determinare una moderna mobilità sostenibile in Toscana.
  
  La frase che mi sembra più ridicola è il giustificare la  realizzazione di una terza corsia su un'autostrada con la  realizzazione di un nuovo casello autostradale a Pistoia e con  alcune opere di mitigazione acustica richieste dai Comuni di Monsummano e  Pieve a Nievole (in un tratto di 1500 metri), che insieme ad una soluzione per il superamento del "tappo" all'ingresso di Firenze  (che è la vera causa degli ingorghi che si verificano in alcune  ore), sarebbero interventi di modernizzazione dell'A11 che  costerebbero enormemente meno di quanto costerà la terza corsia.
  
  Caro Presidente Enrico Rossi, in quest'ultimo periodo avevo molto  apprezzato diverse delle sue posizioni politiche (a partire dalla  sua contrarietà ai cacciabombardieri F35): mi ero un po' illuso che  Lei voleva davvero ridefinire le priorità nella destinazione della  spesa pubblica anche in Toscana e che voleva contribuire ad un  futuro ecologicamente sostenibile.
  
  Giuliano Ciampolini, ex operaio tessile di sinistra.
  

P.S. - Fino a quando è esistito il PCI (e persino nei primi anni del  Pds), anche in Toscana la priorità che veniva indicata era la  modernizzazione dei tragitti regionali delle ferrovie, per costruire  una moderna mobilità: poi (anche nei  Ds, poi Pd) è prevalsa la  volontà di chi non ha più un progetto di cambiamento della  società italiana, alternativo allo sviluppo quantitativo e  devastante voluto dalle logiche dei poteri economici e finanziari  forti.
E' prevalsa  una politica succube e incapace di progettare un'altra  idea della modernità , guardando alla società che vogliamo nel 2030  e nel secolo in cui siamo, che chiede uno sviluppo economico e  sociale qualitativamente diverso, che non si realizzerà perché,  appunto, il denaro pubblico (sempre più scarso come conseguenza di  un debito gigantesco), può essere speso bene o male ed oggi anche  in Toscana è stata fatta una scelta per spenderlo male.
  

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