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mercoledì 1 aprile 2015

Appello: L’ EUR DEVE TORNARE CITTA’ PUBBLICA

(l'appello verrà diffuso domani,  con  un numero consistente di firme, che comunque continueranno ad essere aggiunte anche in seguito)
Cari amici,
vi chiediamo ancora una volta di sottoscrivere una lettera alle istituzioni, a cui lavoriamo da molti  giorni ma  che giunge a ridosso di  una sequenza di appelli, tra cui quelli per il Piano Paesaggistico della Toscana e  contro la Legge dell'Umbria,  che pure hanno avuto qualche riscontro  positivo. Anche "L'EUR deve ritornare città pubblica"  è importante, e riguarda -  ancora una volta  - il  conflitto tra interesse generale e interessi particolari.
Vi chiediamo di mandarci la  vostra adesione rispondendo a questa mail
Un saluto e buon lavoro
Anna Maria Bianchi (portavoce Carteinregola) (335/6930035)


Ai Ministri Pier Carlo Padoan e Dario Franceschini e al Sindaco Ignazio Marino

L' EUR DEVE TORNARE CITTA' PUBBLICA

"Una città nella città", recita lo slogan di Eur spa, di proprietà per il 90 % del Ministero dell'Economia e per il 10% del Comune di Roma, che gestisce un pezzo pregiato di città pubblica, l'unico su cui decide un consiglio di amministrazione e non il Comune. Una gestione che avrebbe potuto accontentarsi dei dividendi del ricchissimo patrimonio immobiliare e che invece si è spinta in una serie di imprese fallimentari, i cui segni sono sparpagliati tra le geometrie monumentali del regime fascista e del miracolo economico. Torri sventrate, opere incompiute, voragini post esplosione, baracconi abbandonati, antri scavati sotto il laghetto. Da anni in attesa di una soluzione. E sopra tutto la Nuvola, il nuovo palazzo dei congressi interrotto, simbolo della grandeur di una gestione che voleva essere europea e che non è stata all'altezza dell'ordinaria amministrazione. Intanto, il prossimo 24 aprile un magistrato dovrà decidere se il piano di ristrutturazione finanziaria che presenterà EUR spa sarà in grado di garantire i suoi creditori, o se dichiararne l'insolvenza e avviare le procedure fallimentari. Ipotesi che dovrebbe essere remota, ma quello che sta succedendo per scongiurarla è di difficile comprensione. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze non intende coprire i 300 milioni per rimettere a posto i conti della sua società, e si parla di vendita di alcuni immobili d'importanza monumentale ad altro soggetto pubblico. Ma non si capisce perché l'operazione potrebbe essere remunerativa per INAIL – il più accreditato acquirente – e non lo sia per il Ministero dell'Economia, tanto più che gli immobili sono vincolati e dovrebbe essere impossibile per qualsiasi nuovo proprietario cambiarne la destinazione.
Dopo le vicende di Mafia Capitale, che si aggiungono ad altre indagini che coinvolgono l'ex Presidente Mancini, che è stato alla guida di un  consiglio di amministrazione tuttora in carica, e che, pur in scadenza, dovrebbe presentare il fatidico piano di salvataggio, riteniamo un preciso dovere dei Ministri delle Finanze Padoan, dei Beni Culturali Franceschini e del Sindaco Marino aprire un nuovo capitolo della storia dell'EUR, all'insegna della trasparenza e dell'interesse pubblico.
Per questo chiediamo che, prima di avviare qualunque iniziativa - piano, vendite e salvataggio - si proceda a una profonda riforma, restituendo l'EUR al governo comunale, pari a tutti gli altri quartieri di Roma, senza l'ingombro di una spa inutile e dannosa. E sia il Comune a predisporre un piano per il rilancio economico e culturale dell'EUR, garantendone la sostenibilità, all'insegna della trasparenza e della partecipazione dei cittadini.
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CARTEINREGOLA
Laboratorio di 130 comitati e associazioni di RomaMetropolitana
laboratoriocarteinregola@gmail.comTel. 3661347079* 
@carteinregola
Fb Carteinregolalab gruppo Carteinregola

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* mandare un sms con propri riferimenti e motivo della chiamata

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